Allarme influenza aviaria in Europa

25 novembre 2025

L’influenza aviaria preoccupa l’Europa: tra settembre e metà novembre 2025 sono stati registrati 1.443 casi di HPAI A(H5) negli uccelli selvatici in 26 Paesi, quattro volte in più rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo l’EFSA. La maggior parte delle infezioni riguarda il sottotipo A(H5N1), in particolare una nuova sub‑linea genetica chiamata EA‑2024‑DI.2.1, con forte circolazione tra anatre, oche, cigni e gru comuni lungo il corridoio nord‑est / sud‑ovest dell’Europa.

Per contenere la diffusione, l’EFSA raccomanda:

  • Rafforzare la sorveglianza negli allevamenti e negli uccelli selvatici, soprattutto in aree umide e siti di sosta migratoria;
  • Applicare rigorose misure di biosicurezza, compreso il ricovero obbligatorio del pollame nelle zone a rischio;
  • Rimuovere rapidamente carcasse di uccelli selvatici per limitare la contaminazione ambientale;
  • Ridurre il disturbo sugli uccelli selvatici, evitando attività ricreative o caccia in aree ad alto rischio;
  • Evitare l’alimentazione artificiale di specie vulnerabili, come cigni e gru, per ridurre il sovraffollamento.

Per supportare le autorità e gli allevatori, EFSA mette a disposizione:

  • Bird Flu Radar, uno strumento online che stima la probabilità di introduzione del virus HPAI nelle popolazioni di uccelli selvatici, aiutando a pianificare interventi mirati.

  • Toolkit #NoBirdFlu, con poster, infografiche e linee guida in tutte le lingue UE, per prevenire e gestire l’influenza aviaria tra pollame e uccelli selvatici.

Avian influenza in Europe: enhanced surveillance and strict biosecurity needed as detections surge

Unprecedented high level of highly pathogenic avian influenza in wild birds in Europe during the 2025 autumn migration