La qualità rappresenta la vera vocazione delle industrie della salute animale e, di conseguenza, di AISA, che le rappresenta. Un dato significativo sottolinea questo impegno: lo sviluppo di una nuova molecola destinata agli animali richiede circa dieci anni di lavoro e investimenti di milioni di euro. È importante ricordare che gli animali devono essere trattati con farmaci specifici, pensati su misura per ogni specie e distinti da quelli utilizzati per l’uomo.

Il farmaco veterinario nasce da un rigoroso percorso di ricerca scientifica che può essere suddiviso in quattro fasi fondamentali:

1. Ricerca - La creazione di un nuovo medicinale è guidata da fattori etici e socioeconomici che danno impulso alla ricerca scientifica. Tra questi, ad esempio, l’emergere di una nuova patologia in una specifica specie animale o la resistenza ai farmaci da parte dell’agente eziologico responsabile di una malattia.

2. Sviluppo - In questa fase, una complessa serie di studi definisce le caratteristiche del medicinale e ne garantisce l’allineamento agli standard qualitativi più elevati. Oltre alla qualità, vengono valutate la sicurezza e l’efficacia per le specie animali di destinazione, nonché l’innocuità del farmaco per gli operatori sanitari e per l’ambiente.

3. Documentazione - Questa fase prevede test di laboratorio e prove sul campo per accertare la qualità, l’efficacia e la sicurezza del medicinale, in conformità alle indicazioni terapeutiche e ai dosaggi riportati in etichetta e sul foglio illustrativo. Tutti i dati raccolti confluiscono in un dossier, che viene sottoposto alla valutazione delle Autorità competenti.

4. Registrazione - In Italia, un farmaco veterinario può essere commercializzato solo dopo aver ottenuto l’A.I.C. (Autorizzazione all’Immissione in Commercio), rilasciata dal Ministero della Salute o, per le procedure centralizzate, dall’EMA (European Medicines Agency).